COSTANTINO NIGRA

Costantino Nigra nacque l'11 giugno 1828 a Villa Castelnuovo, oggi, con il vicino Sale, Castelnuovo Nigra.
Il padre Ludovico, chirurgo, era un superstite delle Armate napoleoniche; lo zio Gian Bernardo De Rossi fu un famoso studioso di lingue orientali, noto in tutta l'Europa.

Dopo aver partecipato alla prima guerra di indipendenza, riportando una grave ferita nella battaglia di Goito, si laureò in legge ed entrò al Ministero degli Esteri piemontese. In breve divenne segretario particolare prima di Massimo d'Azeglio poi del Conte di Cavour.

Del grande Statista fu, fino alla morte, nel 1861, il più fedele e stimato interprete, collaboratore e sovente consigliere. Portavoce ufficiale a Parigi, presso l'Imperatore Luigi Napoleone, contribuì in maniera determinante all'unificazione italiana con indiscusse capacità diplomatiche ed umane, documentate dall'imponente Carteggio Cavour-Nigra.

Dopo la morte del Conte seguì le tormentate vicende della terza guerra di indipendenza e della presa di Roma. Dopo il 1878 Nigra fu ambasciatore d'Italia a Pietroburgo, Londra e infine a Vienna, dove promosse con Austria e Prussia la Triplice Alleanza che costituisce l'indirizzo principale della politica estera italiana sino al 1914.
Si ritirò dalla carriera nel 1904 e morì a Rapallo il 11 luglio 1907.

Costantino Nigra fu anche uomo di profonda cultura letteraria: più ancora che come diplomatico, forse oggi viene ricordato per alcune poesie (Idilli, La rassegna di Novara, Barcarola), assai note e popolari e soprattutto tra gli studiosi di linguistica e di etnologia per le raccolte de "Canti popolari del Piemonte", "Le sacre rappresentazioni in Canavese" e gli studi sul dialetto piemontese.

Nominato Conte di Villa Castelnuovo dal Re, scelse come motto "Aut e drit", due parole in piemontese che rappresentano senza dubbio i suoi ideali di vita.

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